The Truman Show: una vita reale o una gabbia dorata?

Introduzione

A partire dagli anni ’60 del secolo scorso, nel mondo sono avvenute tutta una serie di trasformazioni che hanno profondamente modificato le condizioni di vita degli individui. La società postmoderna, caratterizzata dal progresso scientifico e tecnologico dirompente, ha consentito uno spinto miglioramento delle condizioni di vita, in termini di alfabetizzazione, riduzione della povertà, aspettativa di vita. La diffusione dei mezzi di comunicazione ha rimodellato i fondamenti materiali della società ed ha avviato una rivoluzione delle strutture produttive, dei rapporti sociali e della vita quotidiana. Ma una società in cui le persone sono così interconnesse presenta anche dei punti critici paradossali. Quando l’ostentazione, l’esibizionismo e la finzione, per far vedere che “l’erba del nostro giardino è sempre più verde”, prendono il sopravvento sulla realtà e sul farci conoscere così come siamo, ecco che le relazioni umane diventano meno vere e più superficiali.

Film consigliato

Una produzione hollywoodiana, che ha rappresentato benissimo questo spaccato di società, è stata “The Truman Show”, film Drammatico del 1998 diretto da Peter Weir ed interpretato da Jim Carrey, qui particolarmente apprezzato, poiché fino ad allora era conosciuto principalmente per ruoli comici in film comico/demenziali. A prima vista sembra un film invecchiato, uno di quelli usciti nel momento giusto che trattavano l’argomento giusto e che ora riguardano una società che non esiste più. Ciò non è del tutto vero in quanto diversi reality continuano ad essere proposti dimostrando ancora un certo gradimento ed inoltre noi stessi a causa del massiccio uso dei social diveniamo parte di questo “sistema” in cui apparire conta più di ogni cosa.

Truman è costantemente ammirato ed invidiato per il fatto di essere visto ogni giorno da milioni di persone non tanto per curiosità antropologica, quanto per la volontà di identificarsi con lui.

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Trama

La vita di Truman, sin dalla nascita, è un enorme set cinematografico a sua insaputa. Ogni personaggio è un attore che ha lo scopo di mantenere Truman all’interno della finta cittadina di Seahaven. Ma il protagonista inizia ad avvicinarsi sempre più alla realtà quando tutta una serie di crepe vanno ad intaccare questa realtà perfetta, come il riconoscere tra le comparse il padre che doveva essere annegato durante una gita al mare con lui, la caduta dall’alto di un faro della proiezione ed i dialoghi dalla regia che entrano nelle frequenze della radio.

In una escalation, il tutto precipita improvvisamente. Nessuna trovata televisiva riesce a fermare Truman che si avventura su una piccola barca nel finto mare che inutilmente il regista Christof (interpretato da un magistrale Ed Harris) fa sconvolgere da una tempesta per indurlo a tornare indietro. Tutto vano. Il desiderio di Truman di vivere una vita reale, lontano da quel mondo dorato che da sempre ha rappresentato per lui una gabbia, ha la meglio sulla prospettiva di una vita perfetta ma assolutamente falsa e vuota.

«Casomai non vi rivedessi… buon pomeriggio, buonasera e buonanotte!». Così saluta scherzosamente il suo pubblico uscendo dal set iniziando finalmente la sua vera vita.

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Fatemi sapere nei commenti cosa ne pensate del film e del tema toccante ed attualissimo che viene trattato. Alla prossima!

Fonte: cinematografo.it; movieplayer.it

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