Le corse: come il cinema le racconta

Introduzione

Le corse e le competizioni riscuotono un grandissimo successo nel mondo, con milioni e milioni di fan che, spinti dalla passione, animano e nei fatti finanziano l’intero movimento. Nonostante ciò il cinema, a parte una brevissima parentesi di fine anni ’60, raramente ha trattato specificamente il tema delle corse e delle competizioni. Recentemente molti sono i documentari prodotti e dedicati ai grandissimi personaggi che hanno fatto la storia del racing ma, almeno per il momento, poche sono le produzioni che trattano per bene il tema e che rappresentano l’attuale mondo delle corse.

Di seguito una serie di film consigliati trattanti il tema delle corse e rientranti nel genere Drammatico.

Film consigliati

Giorni di tuono

Giorni di tuono è un film del 1990, girato da Tony Scott (già regista di Top Gun, tra gli altri) che narra le vicende di Cole Trickle, un talentuoso ex pilota di Indycar (interpretato da un grandissimo Tom Cruise) che per problemi di budget si trova costretto ad approdare al campionato Nascar. Dopo un inizio molto traumatico, Cole ingrana ed insidia Rowdy, un veterano della categoria, creando con quest’ultimo un’aspra rivalità, in pista e fuori.

Le scene di gara molto realistiche per il periodo, gli elementi tipici delle corse, del racing, e l’immancabile “fanciulla” (Nicole Kidman) di cui il protagonista si innamora perdutamente, costruiscono una pellicola assolutamente godibile e che viene, dunque, caldamente consigliata. Gli “ingredienti” tipici delle pellicole anni ’90, annoverano il film in assoluto tra i cult che hanno fatto la storia del cinema.

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Driven

Driven è un film del nuovo millennio, del 2001 molto diverso dal precedente. Siamo questa volta nel campionato Champ Car. La storia verte su un giovane pilota, Bly, talentuoso ma molto acerbo, in lotta per il titolo col più quotato ed esperiente Branderburg. Una serie di errori di gioventù spinge il responsabile del team Carl Hanry a reingaggiare un’ex promessa della categoria, da anni ritirato, con il compito di affiancare Bly, sostenerlo in ogni modo, agevolando la sua crescita professionale ma soprattutto umana. Un clima di fuoco viene dunque a crearsi tra Bly e Branderburg i quali per tutto il campionato si alterneranno fino all’ultima corsa.

La pellicola, almeno per quanto riguarda il rappresentare il coinvolgimento dei vari team, le strategie, la personalità dei piloti e gli spettacolari circuiti cittadini oltre che gli elementi tipici delle corse, è assolutamente consigliata. Tuttavia, a causa del basso budget a disposizione, la componente prettamente automobilistica non risulta essere di qualità; gli “infiniti” rettilinei, i cambi di marcia senza nessun criterio (sembra vi siano 10 marce se non di più…), gli on board confusionari ed i testa a testa con le vetture continuamente affiancate non sembrano dare un’idea realistica di una corsa. Ciò ha reso un film potenzialmente ottimo in uno semplicemente godibile. Ingenerose, comunque, le nomination ai Razzie Award.

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Rush

Rush è un film del 2013 diretto da Ron Howard che racconta la leggendaria rivalità tra Niki Lauda e James Hunt dai loro esordi in F3 fino alla loro consacrazione in F1. Due personaggi agli antipodi: il primo freddo, calcolatore, concentratissimo e metodico; il secondo anticonformista, impulsivo, ruvido, coraggiosissimo.  Trattasi di una pellicola nuova in cui viene mostrato uno spaccato del mondo delle corse, in particolare della F1 degli anni ’70, decade in cui, purtroppo, persero la vita molti piloti. Il regista e gli sceneggiatori hanno ricostruito nei minimi dettagli la dinamica del famoso incidente al Nürburgring occorso a Lauda nel ’76.

Romanzando la storia, si riconduce la causa del pauroso botto, con conseguente “inferno di fuoco”, ad un problema ai freni della Ferrari del pilota austriaco. Significative le scene in cui viene mostrato il trattamento di aspirazione dai polmoni del fumo, inalato in quei disperati momenti, dal campione austriaco. Incredibilmente realistiche e fedeli anche le sequenze sul Gran Premio del Fuji sotto una pioggia torrenziale in cui Hunt vinse il primo ed unico mondiale di F1 della sua carriera. Il film, dunque, è assolutamente consigliato perché ben fatto. Ci si è avvalsi infatti delle più moderne tecnologie digitali per rappresentare realisticamente gli on board e le dinamiche di guida; evidente poi lo studio da parte degli attori dei personaggi interpretati. L’alto budget a disposizione ha permesso la realizzazione di un prodotto davvero importante che non ha per niente “disonorato” i compianti personaggi.

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Fonti: quorum.it ; rivistacontrasti.it ;