L’esplorazione spaziale: alla ricerca di nuovi mondi

Siamo soli nell’universo?

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L’esplorazione ha da sempre affascinato l’uomo fin dalla sua comparsa sulla Terra, in quanto caratteristica intrinseca dello stesso, insieme alla sete di conoscenza. Con la navigazione nei mari e con la continua scoperta di nuovi territori, basti pensare alla scoperta del continente americano da parte di Cristoforo Colombo nel 1492, e continuando con l’esplorazione spaziale, la conquista dello spazio a partire dagli anni ’50 del Novecento, si è avuta la possibilità di testare le nostre capacità e ambizioni in ambienti unici e sconosciuti. La voglia innata di scoprire e capire ciò che ci circonda, ci ricorda quanto siamo piccoli ed insignificanti, ma al contempo unici e fortunati. Esploriamo per superare i limiti che la natura ci ha imposto così da allargare i nostri orizzonti, non solo tecnici ma anche mentali. L’esplorazione spaziale è un tema particolarmente sentito anche dal cinema ed abbraccia solitamente il genere Fantascienza.

Film consigliati

Contact

All’interrogativo dell’esistenza o meno nell’universo di altre forme di vita, Carl Sagan, astronomo di fama mondiale rispondeva che non siamo soli. A tale scopo scrisse un romanzo nel 1996 dal quale è stato tratto il film del 1997 “Contact”, di cui è stato anche co-produttore. La protagonista Jodie Foster interpreta il ruolo di un’astronoma specializzata nella captazione di messaggi inviati da extraterrestri. La scienziata, con fanatica passione, crede che non siamo soli nell’universo ed in seguito alla ricezione e successiva decodificazione di un messaggio radio proveniente dalla stella Vega, viene a conoscenza del progetto di una macchina spaziale in grado di ospitare un passeggero per viaggiare nell’iperspazio e attraversare le galassie. Dopo la realizzazione di questa macchina, la protagonista riesce ad attraversare l’iperspazio per entrare direttamente in contatto con la forma di vita che aveva inviato il progetto e che si presenta ai suoi occhi con le sembianze di suo padre al quale era molto legata (qui il link per l’articolo sul Rapporto padre-figli). Robert Zemeckis scelse e coordinò un cast davvero speciale con Jodie Foster, Matthew McConaughey, James Woods tra gli altri.

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L’esplorazione spaziale ha inoltre permesso di sviluppare nuove tecnologie che nel corso degli anni, hanno iniziato a fare sempre più parte delle nostre vite. Ma cosa ben più importante è lo studio dei comportamenti delle forme di vita nello spazio ed i meccanismi che controllano l’adattamento dell’uomo ad ambienti diversi da quelli terrestri. E ciò perché date le precarie condizioni ambientali del nostro pianeta è auspicabile trovare dei nuovi mondi per consentire la sopravvivenza della specie umana.

Interstellar

Hollywood ha rappresentato il concetto appena espresso con “Interstellar” film del 2014, per la regia di Christopher Nolan con un cast strepitoso di ben 4 premi Oscar quali Matthew McConaughey, Anne Hathaway, Michael Caine e Matt Damon. Tale produzione cinematografica descrive un mondo apocalittico in cui si pone l’attenzione sulla produzione di cibo che scarseggia a causa dell’eccessivo sfruttamento delle risorse. La NASA, segretamente, organizza la missione Lazarus con la quale invia alcuni astronauti che attraversano un wormhole (aperto da “qualcuno”) per raggiungere altri pianeti di un’altra galassia con la speranza di trovare un nuovo mondo nel quale trasferirsi. Al contempo, sulla Terra, gli scienziati della NASA provano, invano, a risolvere un’equazione con la quale “controllare” la gravità per poter trasferire la popolazione sul nuovo mondo individuato. La sottotrama familiare tra il protagonista e la figlia diventa perno emotivo della storia (Rapporto padre-figli, articolo in lavorazione). È infatti questo grande amore la chiave risolutiva che consente la comunicazione da parte del protagonista alla figlia dei dati mancanti per la risoluzione dell’equazione. In particolare, il protagonista entra in un buco nero e scopre di trovarsi in realtà all’interno di un artefatto a forma di tesseratto, un cubo di un infinito spazio a cinque dimensioni, creato per l’occasione da quel “qualcuno” che li sta aiutando. In questo “non-luogo”, che consiste nella stanza della figlia Murph moltiplicata per ognuno degli innumerevoli istanti vissuti dalla stessa nella sua vita, Cooper (il protagonista) riesce a controllare e a modificare il tempo e lo spazio comunicando per l’appunto i preziosi dati.

L'esplorazione spaziale

Fatemi sapere nei commenti se avete visto questi film e se ne consocete altri che trattano il tema ed il genere. Alla prossima!

Fonti: tomshw.it; tempi.it

36 Risposte a “L’esplorazione spaziale: alla ricerca di nuovi mondi”

    1. Interstellar è un film in cui le leggi della fisica vengono rispettate quasi sempre al contrario di altri film in cui si concede molto alla fantasia. Per la maggior parte delle persone risulta difficile comprendere concetti come “curvatura dello spazio-tempo” oppure “velocità di fuga” e “wormhole” affascinanti parole che si sentono nei film. Lo spazio, le sue dimensioni e le sue leggi divorano le menti sia degli appassionati ma anche degli studiosi.

      1. Esattamente. A mio avviso è il miglior film che tratta questo tema perchè ben fatto, e assolutamente realistico. Le musiche poi rendono il tutto più coinvolgente.

      1. È il primo blog in cui leggo articoli inerenti a tali argomenti.
        È molto interessante ed affascinante leggere tutto ciò

  1. Trovo interessante il tema dell’esplorazione spaziale. Una saga cinematografica che può inserirsi in quest’ambito è quella di Star Wars. La galassia lontana lontana di George Lucas ripropone un universo fatto di pianeti in cui vivono umani, droidi e alieni, dove l’esplorazione spaziale è agevolata dal cosiddetto “salto nell’iperspazio”, che consente alle astronavi di raggiungere lunghe distanze in poco tempo, se non all’istante. Chissà se in un imprecisato futuro sarà possibile qualcosa di simile

  2. Trovo interessante l’argomento, presentato nei diversi modi interpretati cinematograficamente; della serie alla fantasia non c’è limite, perché purtroppo fino a prova contraria, di questo si parla. Bravo.

    1. Con i mezzi attualmente a disposizione, purtroppo si. Ma non siamo lontani a mio modo di vedere.
      La ringrazio!

    1. Te lo consiglio. E’ stupendo Contact. Romantico e molti spunti che per il tema dell’articolo non ho trattato ma che meritano assolutamente!

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