Polizieschi fantascientifici distopici

Introduzione

I film distopici rappresentano un importante sottogenere della Fantascienza ed ha attirato l’interesse nel pubblico. Il focus centrale del sottogenere è la distopia, ossia una realtà immaginaria proiettata nel futuro imminente di una società totalitaria e totalmente negativa, che spesso viene presentata come un qualcosa di positivo che migliorerà la vita di tutti. Invece, la politica che governa questa nuova concezione del mondo è repressiva e la tecnologia, utilizzata ad esempio dalle forze di polizia, è usata per spiare e controllare le masse. Solitamente gli scenari sono evidenti e concreti perché magari vi sono delle leggi nazionali o peggio internazionali che sostengono lo status quo distopico e gli oppositori di tale mondo, di cui si è detto, vengono emarginati o peggio perseguitati da coloro che traggono vantaggi dal sistema creato. Gli ingredienti dei film distopici, dunque, sono i seguenti:

  • regimi oppressivi;
  • tecnologia del futuro prossimo;
  • ricche burocrazie;
  • toni scuri, severi, deprimenti, tendenti al noir;
  • parvenza di un lieto fine difficilmente raggiungibile.

Dal romanzo di George Orwell “1984” pubblicato nel 1949, il, già menzionato, sottogenere è cresciuto progressivamente, soprattutto al cinema. Su tali caratteristiche gli sceneggiatori hanno fortemente puntato per approfondire molti argomenti dai quali far emergere nuovi punti di vista, facendo luce sulle mancanze sociali.

Di seguito verranno presentati 4 film distopici, tre dei quali realizzati nei fantastici anni ’90, coi migliori attori del periodo, di cui, ovviamente, se ne consiglia la visione.

Film consigliati

Demolition Man

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Film poliziesco fantascientifico cult del 1993 con Sylvester Stallone, Weasley Snipes e Sandra Bullock. Siamo nella Los Angeles del 1996, città ormai ridotta ad una zona di guerra. Per fronteggiare la crescente criminalità le istituzioni cittadine creano un sistema di detenzione criogenica (basato sull’ibernazione dei criminali).
John Spartan (Sylvester Stallone), soprannominato “Demolition Man”, nel tentativo di catturare il feroce criminale Simon Phoenix (Weasley Snipes), distrugge un intero palazzo in cui rimangono coinvolti anche i trenta ostaggi. A confermare che “ci vuole un pazzo per beccare un pazzo”, claim del protagonista. Preventivamente vengono, sia Phoenix sia Spartan, condannati al “congelamento correttivo”.

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Nel 2032 Phoenix , durante l’udienza per il rilascio, “aiutato da qualcuno”, riesce a liberarsi uccidendo le guardie. Per la prima volta dopo vent’anni scatta l’allarme “187 – Morte-Delitto-Omicidio” nello stupore (per non dire sbigottimento) generale del dipartimento di polizia di “San Angeles” (SAPD). San Angeles è la città frutto dell’accorpamento di Los Angeles e le vicine San Diego e Santa Barbara. La città è un lontano ricordo rispetto a quella del 1996, assolutamente priva di violenza in cui il fumo, l’alcool, il sale e tutto ciò che fa male alla salute è proibito, ma soprattutto non vi è l’ombra del crimine. Il peggior crimine che si può commettere è la “violazione del regolamento della moralità verbale”, dire parolacce insomma.

La nuova società, la nuova polizia del 2032 è pronta ad affrontare un super criminale del XX secolo come Phoenix? Certo che no. Fu così che il tenente Lenina Huxley (Sandra Bullock) propone lo scongelamento di Spartan ritenendolo l’unico in grado di fermarlo. Sempre quel “qualcuno” che ha aiutato Phoenix a scappare, ha scambiato i “programmi cerebrali correttivi” dei due uomini del XX secolo. Spartan cuce a maglia (è una “sartina” come ironicamente si definisce), mentre Phoenix è divenuto ancor più pericoloso ed imprevedibile, una macchina da guerra, avendo massimizzato i parametri di uso delle armi da fuoco, corpo a corpo e tendenza al crimine.

Timecop

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Altro cult del 1994 con Jean-Claude Van Damme. Siamo nel 1994, la Commissione per gli Stanziamenti del Senato degli USA viene convinta ad istituire la Commissione per l’applicazione del Tempo (TEC) per controllare la pericolosa tecnologia dei viaggi nel tempo, la quale se finisse nelle mani sbagliate comporterebbe un evidente pericolo alla sicurezza nazionale degli USA da parte delle nazioni straniere.

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Il senatore McComb (Ron Silver) , l’antagonista del film, si offre di presiedere la sorveglianza della TEC.
Ecco allora che entra in gioco il protagonista, Max Walker (Jean-Claude Van Damme), al quale viene offerto un ruolo all’interno della TEC, come agente del tempo.
In una piovosissima notte (il particolare è davvero importante perché è la scena chiave del film) Walker riceve una chiamata d’emergenza. Al momento di uscire viene aggredito, insieme a sua moglie, Melissa, da uno “sconosciuto” commando (da chi saranno stati mandati?) che incendierà la sua casa provocando la morte di Melissa.

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Dieci anni dopo, nel 2004, McComb ambisce a divenire presidente degli USA. 
Ma per sostenere la campagna elettorale necessita di parecchi fondi che riesce ad acquisire abusando della sua posizione privilegiata e sfruttando i viaggi nel tempo, avendo accesso al prototipo originale della macchina del tempo, mai smantellato. Walker ed il comandante della TEC Matusak intuiscono le intenzioni di McComb che nel frattempo, a causa delle numerose “increspature”, riesce a modificare il passato, entrando in contatto con il sé del 1994, e quindi come conseguenza anche il presente. I suddetti cambiamenti alla linea temporale consentono ad un sempre più spietato McComb di accumulare ricchezza e potere e di smantellare la TEC in modo da essere l’unico a servirsi dei viaggi nel tempo in maniera del tutto indisturbata.

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L’unico modo per fermare il delirio di onnipotenza del senatore è tornare indietro nel 1994. Lo sconosciuto commando che uccise la moglie di Walker è infatti collegato all’inizio dell’ascesa di McComb. La scena finale è praticamente la scena iniziale della notte piovosa in cui Melissa ha la peggio; questa volta però l’esito non è scontato. Il Max Walker del 2004 è pronto a tutto pur di salvare Melissa e fermare il folle senatore. Walker furbamente attira il McComb del 1994. Essendo che la stessa materia non può occupare lo stesso spazio Walker spinge il McComb del 1994 verso il McComb del 2004 ed i due si fondono in una massa contorta ed urlante prima di scomparire per sempre dall’esistenza.

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Minority Report

Film del 2002 diretto da Steven Spielberg, tratto dall’omonimo romanzo di Philip K. Dick, con un grande Tom Cruise (specialista del genere distopico).

Nella Washington del 2054 un sistema definito “Precrimine” ha definitivamente cancellato gli omicidi. Tale sistema si appoggia sulle extrasensoriali precognizioni dei tre “Precog”.

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È noto che nelle moderne democrazie occidentali del 21° secolo il potere connesso all’attività ed all’esercizio della giurisdizione è assegnato alla magistratura. In Minority Report l’esercizio della giurisdizione viene invece assegnato alla “Precrimine” che impedisce i crimini prima che essi avvengano, arrestando i potenziali colpevoli prima che questi li compiano.

La “Precrimine” però è solo in apparenza un sistema perfetto. La falla che potrebbe farlo crollare del tutto è il “rapporto di minoranza” che si ha nel momento in cui uno dei tre precog vede una versione “diversa” del futuro. Insomma, la trama del film è intricatissima ed avvincente, non basterebbero mille parole per provare a raccontare ogni sfaccettatura. Spero di avervi incuriosito, film consigliatissimo.

Dredd – La legge sono io

Film cult del 1995 con un super Sylvester Stallone nei panni del Giudice Joseph Dredd.

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L’ambientazione è, come illustrato negli altri film consigliati sopra, sempre assai distopica. Una guerra nucleare ha causato milioni di morti ed ha determinato incredibili sconvolgimenti al clima ed all’ambiente con conseguente desertificazione del pianeta. I sopravvissuti alla guerra sono costretti a localizzarsi nelle dense megalopoli in cui il crimine è all’ordine del giorno e assolutamente non arginabile dalla vecchia legge degli uomini. Si instaura così una nuova organizzazione di controllo ed ordine formata dai “Giudici” i quali esercitano un immenso potere essendo poliziotti-giurati-giudici-giustizieri. Anche in questo caso la trama è parecchio intricata con colpi di scena improvvisi.
Un ex – giudice, Rico (interpretato da un sontuoso Armand Assante) scappa dalla prigione in cui era detenuto e commette un efferato omicidio facendo ricadere la colpa su Dredd che anni prima lo aveva arrestato. Sorprendentemente il test del DNA rinvenuto sulle pallottole del “Legislatore” (la pistola di ordinanza dei giudici) coincide con quello di Dredd… Per evitare lo spoiler che rovinerebbe la visione del film mi soffermo sulle reali intenzioni di Rico, il quale ambisce a prendere il totale controllo del Consiglio Supremo dei Giudici, e per fare ciò tenta di mettere fuori gioco l’unico in grado di fermarlo (Dredd per l’appunto) e uccide tutti i giudici per tentare di sostituirli con dei cloni tutti dotati del suo materiale genetico.

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Se tutto ciò dovesse accadere la già instabile società precipiterebbe definitivamente nel caos più totale…